16 luglio 2005

Lago Morto (2.252 mt)

quota partenza: 1.551 mt
dislivello totale: 701 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valle Soana - Piamprato
La giornata è perfetta, con il cielo blu intenso.
Iniziamo il percorso indicato sulla cartina, ma dopo circa mezz'ora di cammino troviamo un cartello che informa dell'interruzione del sentiero a causa di una frana, così ritorniamo sui nostri passi fino al paese di Piamprato. Abbiamo perso quasi un'ora per nulla...
Entriamo nel bar, decidiamo di fare colazione come in città, nel frattempo chiediamo informazioni.
Ci dicono che quel sentiero è chiuso dall'alluvione del 2000, ma è ugualmente possibile raggiungere il Lago Morto con un percorso alternativo.
Anche se ormai l'ora è un po' tarda, imbocchiamo così il sentiero per la Bocchetta delle Oche, deviando poi ad un certo punto a sinistra, su di una stradina ben battuta.
I prati sono verdi e pieni di fiori, in un punto vi sono moltissimi Gigli martagoni, tipici delle zone alpine, abbastanza rari e protetti.E naturalmente... non possono mancare le Stelle alpine!Ad un tratto si apre davanti a noi una splendida vallata, pianeggiante, del tutto inaspettata e bellissima! Sembra un'immagine da favola, una bella baita, circondata da prati in fiore, le mucche, il ruscello. Un sogno!!
Attraversiamo per intero il pianoro e poi il sentiero inizia a salire abbastanza ripido verso destra. La vista è sempre molto ampia sulle montagne e sui pendii. L'ultimo tratto è proprio duro, ma alla fine vediamo appena sotto di noi la conca dell'ex lago, del quale oggi resta solo più un rigagnolo d'acqua e il terreno molto umido.Il sentiero scende all'interno, tra l'erba e i moltissimi bianchi batuffoli degli Eriofori, tipici fiori delle zone paludose d'alta quota.
Iniziano ad arrivare delle nubi, in lontananza sembra anche un temporale.
Da qui si potrebbe salire sul Monte Marzo, ma la strada è ancora lunga, il tempo peggiora ed è già tardi... sarà per la prossima volta!
Ci accontentiamo di vederlo da sotto, maestoso anche da questa angolazione...Riprendiamo la strada del ritorno, non prima di aver salutato una simpatica ranocchietta che ci ha tenuto compagnia durante la nostra permanenza nel suo territorio.