31 agosto 2005

Monte Marzo (2.756 mt)

quota partenza: 1.551 mt
dislivello totale: 1.205 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valle Soana - Piamprato
Partendo da casa la giornata non sembra delle migliori, ma arrivati a Piamprato la foschia mattutina si dirada ed un leggero venticello spazza via tutte le nubi.
Lasciamo il parcheggio che è ancora quasi buio, in modo da essere in vetta prima che arrivino le classiche nuvole del mezzogiorno, tipiche delle nostre zone.
Ripercorriamo il sentiero già fatto per il Lago Morto. Arrivati, dopo una piccola sosta, iniziamo a salire rapidamente lungo la parete che circonda la conca del lago, inizialmente su di un sentiero abbastanza segnato. E' ripido, si sale parecchio, intanto il sole, sbucando dalla montagna, inizia ad illuminare il nostro percorso.
Guardando in basso il Lago Morto rimane ormai molto sotto di noi.Continuando la salita si attraversa una grossa pietraia. Qui il "sentiero", se così si può chiamare, si fa difficile, bisogna tenere gli occhi molto aperti cercando di individuare gli "omini" in modo da seguire la giusta direzione, ma tra tante pietre non è cosa semplice... Si salta così da una roccia ad un pietrone, come se fossimo stambecchi.
A proposito: in questa zona ce ne sono parecchi, noi ne vediamo alcuni, ancora piccoli.
Ad una certa quota la vista inizia a spaziare, purtroppo già si vedono in lontananza alcune nuvole.
Proprio davanti a noi, sul costone opposto c'è il Lago Santanel, dietro spuntano alcune montagne, già della Valle d'Aosta.Guardando con più attenzione notiamo che si tratta del Cervino e del Monte Rosa, anche se l'immagine non è molto nitida a causa della grande foschia estiva.Arrivati sul colletto, credendo di essere quasi in vetta, notiamo invece che si apre ancora un altro ripido canalone, al culmine del quale c'è la croce.
Le nuvole ci stanno velocemente raggiungendo, lasciandoci però ancora vedere la parte terminale della Valle della Legna, con alcuni laghetti."Arrampichiamo" ancora parecchio, sempre tra le rocce, la stanchezza inizia a farsi sentire...
Quando arriviamo sulla cima il panorama è praticamente inesistente, solo nuvole, ma ancora un po' di cielo blu.Ma dura molto poco, nel giro di un paio di minuti siamo circondati dalla nebbia, a stento si riesce con la macchina fotografica a mettere a fuoco la croce.
Non si vede assolutamente nulla, non uno spiraglio per curiosare...
Tanta fatica per avere la stessa visuale che ci potrebbe essere sull'autostrada, intorno a Vercelli, d'autunno, ma... con una grossissima soddisfazione: essere saliti sulla montagna simbolo della nostra bellissima Valchiusella!
Per vedere il panorama ci saranno altre occasioni, questa è la prima volta, ma sicuramente non sarà l'ultima. E' stata un'esperienza troppo bella!!

10 agosto 2005

San Besso (2.019 mt)

quota partenza: 1.350 mt
dislivello totale: 669 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valle Soana - Campiglia
E' una giornata pessima, non sappiamo nemmeno se partire o meno da casa, ma alla fine decidiamo di tentare, in fondo la festa di San Besso è solo una volta all'anno, il 10 agosto, quindi... si va!
Arrivati nel parcheggio di Campiglia Soana, tra tantissime macchine, il clima è freddino.
Il percorso è molto ripido, ci si rende conto di avere un muro davanti, quindi l'obiettivo è oltrepassarlo.
La vista è pessima, cielo buio, molte nubi basse, nebbia e nessuna visuale.
Comunque si continua, arrampicando lungo il sentiero, prima allo scoperto, poi sotto le piante, ma, dopo un'oretta abbondante, uscendo dal bosco, finalmente si scorge in lontananza la sagoma del Santuario.
Sembra quasi un miraggio, ci si illude di essere ormai arrivati, ma in realtà ci vuole ancora un po' di tempo prima di raggiungere il Rifugio.
Ce l'abbiamo fatta, siamo davanti alla Chiesa!!
Si inizia ad intravedere un po' di cielo azzurro, ma la temperatura è molto bassa.
La nebbia si sta diradando ed ecco apparire la sagoma della Rosa dei Banchi, in lontananza dietro al masso a picco sul Rifugio.
Ormai splende il sole.
Facciamo un giro per guardarci un po' intorno... il panorama non è dei migliori, ma c'è un gran clima di festa, moltissima gente.
Ci uniamo ad un gruppo di ragazzi, mangiamo è festeggiamo anche noi San Besso che ogni anno raduna qui tra queste montagne centinaia di persone!!

09 agosto 2005

Colle Leynir (3.084 mt)

quota partenza: 2.532 mt dislivello totale: 552 mt Italia - Piemonte - Torino
Valle Orco - Pian del Nivolet
La giornata è di quelle DOC, cielo limpido e terso.
Parcheggiamo la macchina davanti al rifugio Savoia e prendendo il sentiero arriviamo nella piana del Lago Rosset, molto ampia e bellissima come sempre.
Lasciamo il lago alla nostra sinistra e iniziamo a percorrere una serie di tornanti con leggera salita, attraversando i dolci manti erbosi.
Più si sale, più lo spettacolo aumenta!
La Basei domina sulle catene di montagne circostanti e si riflette nel Lago.
Ad un tratto, quasi improvvisamente, la vegetazione scompare, vi sono solamente più pietre e detriti morenici.
Il sentiero, sempre ben battuto, attraversa una zona molto rocciosa e altrettanto ripida. Il paesaggio è diventato aspro e desertico, completamente diverso dal precedente.Ancora pochi sforzi e poi si è alla meta... si intravede già il valico...
C'è un grosso "omino" di pietre al quale è appoggiata un'insegna scolpita nel marmo, con l'indicazione del luogo.
Arrivati a destinazione siamo liberi di goderci appieno lo straordinario spettacolo, come da una balconata, sulle cime e i ghiacciai della Val di Rhêmes e sul gruppo del Monte Bianco.
La giornata si mantiene splendida, fatto abbastanza strano e raro per essere ad alta quota, ma purtroppo si aggiunge un vento molto freddo ed alquanto fastidioso, quindi prima di pranzare decidiamo di ritornare ai laghi.
Voltando le spalle al Monte Bianco, si va con lo sguardo alla Basei.
Il sole è già alto nel cielo e con la diversa esposizione anche i colori e le forme hanno più risalto.
Scendendo, alla nostra sinistra, ci appaiono i Laghi Tre Becchi, come in una cornice, dietro ai quali emerge maestoso il Gran Paradiso.
Ci avviamo verso uno dei laghetti visti in lontananza che... anche da vicino non delude!
L'acqua, di un blu intenso, riflette l' immagine del Gran Paradiso, creando uno splendido contrasto di luci e colori.
La giornata è stata fantastica. Nulla da dire... il Pian del Nivolet non delude mai! Specie poi quando la condizioni meteo sono favorevoli come oggi!