19 novembre 2005

Case Ravissa (1.691 mt)

quota partenza: 930 mt
dislivello totale: 761 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valchiusella - Traversella
La giornata è splendida, non una nuvola.
Mentre percorriamo la strada in macchina iniziamo bene, con una splendida alba.Il sole inizia ad illuminare tutta la vallata, rilasciando ovunque colori caldi, in particolare al bellissimo Monte Marzo, che in questo momento assume uno splendido colore rossastro.Il percorso iniziale è lo stesso che conduce alla frazione Succinto.
Raggiunto il paesino, si piega verso destra, attraversando un rio e camminando in mezzo ad uno splendido noccioleto su di una comoda mulattiera un po' a gradinata.
Ad un tratto ci si trova nei pressi di una cappelletta, di qui la vista è splendida sui monti e su Succinto, ormai rimasto sotto di noi.Superata la borgata Cappia si sale tra bei pendii erbosi e alcune baite sparse, fino ad arrivare ad uno splendido pianoro, i Piani di Cappia.
Ci sono molte abitazioni in pietra, tipiche del luogo, alcune purtroppo ormai diroccate.
Dietro di loro svetta il Monte Marzo.Ora il sentiero si fa ripido, sale lungo una bastionata di rocce grigio verdi, fino ad arrivare alle Case Ravissa.
Il panorama è magnifico, sui pascoli e sulla catena di montagne circostanti. E' talmente bello che non vorremmo più scendere, purtroppo però... ci tocca!!
E' già tardi e, anche se dal clima non si direbbe, siamo in inverno, le giornate sono corte e viene buio presto.

12 novembre 2005

Gran Lago (2.485 mt)

quota partenza: 1.801 mt
dislivello totale: 684 mt
Italia - Valle d'Aosta - Aosta
Valle di Champorcher - La Cort
Giornata bellissima, il cielo molto terso dà maggiormente risalto ai colori infuocati dell'autunno sui larici ed i prati della vallata.La vista spazia anche sulle montagne nostrane, infatti un vallone laterale è proprio la Valle della Legna, che confina con la Valchiusella e con la vallata di Piamprato, culminanti con il Monte Marzo, ben visibile da qui.
Salendo si arriva ad un piccolo colle, dal quale si vede benissimo tutta la catena del Monte Rosa, proprio davanti a noi, maestosa come sempre.Scendendo verso il rifugio Barbustel, molto ben conservato ed ancora utilizzato durante l'estate, iniziamo a scorgere il Lago Bianco (m. 2.153), molto vasto e panoramico sui colossi valdostani.Nella parte opposta è localizzato il Lago Nero (m. 2.166), ancora in ombra.
Proseguendo lungo il sentiero si fiancheggia dall'alto il Lago Cornuto (m. 2.170), in una conca, alla base di un massiccio roccioso.Il clima è molto freddo, ci sono molte piante di rododendro "ibernate" e numerosi cristalli di ghiccio, segno che ormai l'inverno è arrivato, specie a queste altitudini.Continuando la salita la vista sulla zona dei laghi si allarga, sembrano perle bluastre incastonate tra le rocce.Ad un tratto, dopo un'ultimo strappo in salita, si apre davanti a noi il Gran Lago (m. 2.485), lo specchio d’acqua naturale più esteso della Valle d’Aosta, già ghiacciato e circondato in parte dalla neve. Spettacolare! Con colori molto intensi, anche se ora il cielo è velato da numerose nubi.In poco tempo anche l'ultima parvenza di sole ci lascia ed improvvisamente il clima si fa gelido, mangiamo tra la neve ad una temperatura polare, molto velocemente, e riscendiamo subito il sentiero. Il cielo si è chiuso, è nuvoloso, anche le montagne in lontananza sono più poco visibili, inizia anche a diventare un po' buio, siamo in inverno e le giornate sono corte. E' stata un'escursione molto bella, lunga e non molto impegnativa, vedendo ambienti e colori unici nel loro genere.
La neve ed il ghiaccio inoltre hanno dato un tocco in più, creando un effetto molto particolare sul paesaggio.

31 agosto 2005

Monte Marzo (2.756 mt)

quota partenza: 1.551 mt
dislivello totale: 1.205 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valle Soana - Piamprato
Partendo da casa la giornata non sembra delle migliori, ma arrivati a Piamprato la foschia mattutina si dirada ed un leggero venticello spazza via tutte le nubi.
Lasciamo il parcheggio che è ancora quasi buio, in modo da essere in vetta prima che arrivino le classiche nuvole del mezzogiorno, tipiche delle nostre zone.
Ripercorriamo il sentiero già fatto per il Lago Morto. Arrivati, dopo una piccola sosta, iniziamo a salire rapidamente lungo la parete che circonda la conca del lago, inizialmente su di un sentiero abbastanza segnato. E' ripido, si sale parecchio, intanto il sole, sbucando dalla montagna, inizia ad illuminare il nostro percorso.
Guardando in basso il Lago Morto rimane ormai molto sotto di noi.Continuando la salita si attraversa una grossa pietraia. Qui il "sentiero", se così si può chiamare, si fa difficile, bisogna tenere gli occhi molto aperti cercando di individuare gli "omini" in modo da seguire la giusta direzione, ma tra tante pietre non è cosa semplice... Si salta così da una roccia ad un pietrone, come se fossimo stambecchi.
A proposito: in questa zona ce ne sono parecchi, noi ne vediamo alcuni, ancora piccoli.
Ad una certa quota la vista inizia a spaziare, purtroppo già si vedono in lontananza alcune nuvole.
Proprio davanti a noi, sul costone opposto c'è il Lago Santanel, dietro spuntano alcune montagne, già della Valle d'Aosta.Guardando con più attenzione notiamo che si tratta del Cervino e del Monte Rosa, anche se l'immagine non è molto nitida a causa della grande foschia estiva.Arrivati sul colletto, credendo di essere quasi in vetta, notiamo invece che si apre ancora un altro ripido canalone, al culmine del quale c'è la croce.
Le nuvole ci stanno velocemente raggiungendo, lasciandoci però ancora vedere la parte terminale della Valle della Legna, con alcuni laghetti."Arrampichiamo" ancora parecchio, sempre tra le rocce, la stanchezza inizia a farsi sentire...
Quando arriviamo sulla cima il panorama è praticamente inesistente, solo nuvole, ma ancora un po' di cielo blu.Ma dura molto poco, nel giro di un paio di minuti siamo circondati dalla nebbia, a stento si riesce con la macchina fotografica a mettere a fuoco la croce.
Non si vede assolutamente nulla, non uno spiraglio per curiosare...
Tanta fatica per avere la stessa visuale che ci potrebbe essere sull'autostrada, intorno a Vercelli, d'autunno, ma... con una grossissima soddisfazione: essere saliti sulla montagna simbolo della nostra bellissima Valchiusella!
Per vedere il panorama ci saranno altre occasioni, questa è la prima volta, ma sicuramente non sarà l'ultima. E' stata un'esperienza troppo bella!!

10 agosto 2005

San Besso (2.019 mt)

quota partenza: 1.350 mt
dislivello totale: 669 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valle Soana - Campiglia
E' una giornata pessima, non sappiamo nemmeno se partire o meno da casa, ma alla fine decidiamo di tentare, in fondo la festa di San Besso è solo una volta all'anno, il 10 agosto, quindi... si va!
Arrivati nel parcheggio di Campiglia Soana, tra tantissime macchine, il clima è freddino.
Il percorso è molto ripido, ci si rende conto di avere un muro davanti, quindi l'obiettivo è oltrepassarlo.
La vista è pessima, cielo buio, molte nubi basse, nebbia e nessuna visuale.
Comunque si continua, arrampicando lungo il sentiero, prima allo scoperto, poi sotto le piante, ma, dopo un'oretta abbondante, uscendo dal bosco, finalmente si scorge in lontananza la sagoma del Santuario.
Sembra quasi un miraggio, ci si illude di essere ormai arrivati, ma in realtà ci vuole ancora un po' di tempo prima di raggiungere il Rifugio.
Ce l'abbiamo fatta, siamo davanti alla Chiesa!!
Si inizia ad intravedere un po' di cielo azzurro, ma la temperatura è molto bassa.
La nebbia si sta diradando ed ecco apparire la sagoma della Rosa dei Banchi, in lontananza dietro al masso a picco sul Rifugio.
Ormai splende il sole.
Facciamo un giro per guardarci un po' intorno... il panorama non è dei migliori, ma c'è un gran clima di festa, moltissima gente.
Ci uniamo ad un gruppo di ragazzi, mangiamo è festeggiamo anche noi San Besso che ogni anno raduna qui tra queste montagne centinaia di persone!!

09 agosto 2005

Colle Leynir (3.084 mt)

quota partenza: 2.532 mt dislivello totale: 552 mt Italia - Piemonte - Torino
Valle Orco - Pian del Nivolet
La giornata è di quelle DOC, cielo limpido e terso.
Parcheggiamo la macchina davanti al rifugio Savoia e prendendo il sentiero arriviamo nella piana del Lago Rosset, molto ampia e bellissima come sempre.
Lasciamo il lago alla nostra sinistra e iniziamo a percorrere una serie di tornanti con leggera salita, attraversando i dolci manti erbosi.
Più si sale, più lo spettacolo aumenta!
La Basei domina sulle catene di montagne circostanti e si riflette nel Lago.
Ad un tratto, quasi improvvisamente, la vegetazione scompare, vi sono solamente più pietre e detriti morenici.
Il sentiero, sempre ben battuto, attraversa una zona molto rocciosa e altrettanto ripida. Il paesaggio è diventato aspro e desertico, completamente diverso dal precedente.Ancora pochi sforzi e poi si è alla meta... si intravede già il valico...
C'è un grosso "omino" di pietre al quale è appoggiata un'insegna scolpita nel marmo, con l'indicazione del luogo.
Arrivati a destinazione siamo liberi di goderci appieno lo straordinario spettacolo, come da una balconata, sulle cime e i ghiacciai della Val di Rhêmes e sul gruppo del Monte Bianco.
La giornata si mantiene splendida, fatto abbastanza strano e raro per essere ad alta quota, ma purtroppo si aggiunge un vento molto freddo ed alquanto fastidioso, quindi prima di pranzare decidiamo di ritornare ai laghi.
Voltando le spalle al Monte Bianco, si va con lo sguardo alla Basei.
Il sole è già alto nel cielo e con la diversa esposizione anche i colori e le forme hanno più risalto.
Scendendo, alla nostra sinistra, ci appaiono i Laghi Tre Becchi, come in una cornice, dietro ai quali emerge maestoso il Gran Paradiso.
Ci avviamo verso uno dei laghetti visti in lontananza che... anche da vicino non delude!
L'acqua, di un blu intenso, riflette l' immagine del Gran Paradiso, creando uno splendido contrasto di luci e colori.
La giornata è stata fantastica. Nulla da dire... il Pian del Nivolet non delude mai! Specie poi quando la condizioni meteo sono favorevoli come oggi!

16 luglio 2005

Lago Morto (2.252 mt)

quota partenza: 1.551 mt
dislivello totale: 701 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valle Soana - Piamprato
La giornata è perfetta, con il cielo blu intenso.
Iniziamo il percorso indicato sulla cartina, ma dopo circa mezz'ora di cammino troviamo un cartello che informa dell'interruzione del sentiero a causa di una frana, così ritorniamo sui nostri passi fino al paese di Piamprato. Abbiamo perso quasi un'ora per nulla...
Entriamo nel bar, decidiamo di fare colazione come in città, nel frattempo chiediamo informazioni.
Ci dicono che quel sentiero è chiuso dall'alluvione del 2000, ma è ugualmente possibile raggiungere il Lago Morto con un percorso alternativo.
Anche se ormai l'ora è un po' tarda, imbocchiamo così il sentiero per la Bocchetta delle Oche, deviando poi ad un certo punto a sinistra, su di una stradina ben battuta.
I prati sono verdi e pieni di fiori, in un punto vi sono moltissimi Gigli martagoni, tipici delle zone alpine, abbastanza rari e protetti.E naturalmente... non possono mancare le Stelle alpine!Ad un tratto si apre davanti a noi una splendida vallata, pianeggiante, del tutto inaspettata e bellissima! Sembra un'immagine da favola, una bella baita, circondata da prati in fiore, le mucche, il ruscello. Un sogno!!
Attraversiamo per intero il pianoro e poi il sentiero inizia a salire abbastanza ripido verso destra. La vista è sempre molto ampia sulle montagne e sui pendii. L'ultimo tratto è proprio duro, ma alla fine vediamo appena sotto di noi la conca dell'ex lago, del quale oggi resta solo più un rigagnolo d'acqua e il terreno molto umido.Il sentiero scende all'interno, tra l'erba e i moltissimi bianchi batuffoli degli Eriofori, tipici fiori delle zone paludose d'alta quota.
Iniziano ad arrivare delle nubi, in lontananza sembra anche un temporale.
Da qui si potrebbe salire sul Monte Marzo, ma la strada è ancora lunga, il tempo peggiora ed è già tardi... sarà per la prossima volta!
Ci accontentiamo di vederlo da sotto, maestoso anche da questa angolazione...Riprendiamo la strada del ritorno, non prima di aver salutato una simpatica ranocchietta che ci ha tenuto compagnia durante la nostra permanenza nel suo territorio.