quota partenza: 930 mt
dislivello totale: 761 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valchiusella - Traversella
Mentre percorriamo la strada in macchina iniziamo bene, con una splendida alba.
Il sole inizia ad illuminare tutta la vallata, rilasciando ovunque colori caldi, in particolare al bellissimo Monte Marzo, che in questo momento assume uno splendido colore rossastro.
Il percorso iniziale è lo stesso che conduce alla frazione Succinto.
Il sole inizia ad illuminare tutta la vallata, rilasciando ovunque colori caldi, in particolare al bellissimo Monte Marzo, che in questo momento assume uno splendido colore rossastro.
Il percorso iniziale è lo stesso che conduce alla frazione Succinto. Raggiunto il paesino, si piega verso destra, attraversando un rio e camminando in mezzo ad uno splendido noccioleto su di una comoda mulattiera un po' a gradinata.
Ad un tratto ci si trova nei pressi di una cappelletta, di qui la vista è splendida sui monti e su Succinto, ormai rimasto sotto di noi.
Superata la borgata Cappia si sale tra bei pendii erbosi e alcune baite sparse, fino ad arrivare ad uno splendido pianoro, i Piani di Cappia.
Superata la borgata Cappia si sale tra bei pendii erbosi e alcune baite sparse, fino ad arrivare ad uno splendido pianoro, i Piani di Cappia. Ci sono molte abitazioni in pietra, tipiche del luogo, alcune purtroppo ormai diroccate.
Dietro di loro svetta il Monte Marzo.
Ora il sentiero si fa ripido, sale lungo una bastionata di rocce grigio verdi, fino ad arrivare alle Case Ravissa.
Ora il sentiero si fa ripido, sale lungo una bastionata di rocce grigio verdi, fino ad arrivare alle Case Ravissa. Il panorama è magnifico, sui pascoli e sulla catena di montagne circostanti.
E' talmente bello che non vorremmo più scendere, purtroppo però... ci tocca!!
E' talmente bello che non vorremmo più scendere, purtroppo però... ci tocca!! E' già tardi e, anche se dal clima non si direbbe, siamo in inverno, le giornate sono corte e viene buio presto.


La vista spazia anche sulle montagne nostrane, infatti un vallone laterale è proprio la Valle della Legna, che confina con la Valchiusella e con la vallata di Piamprato, culminanti con il Monte Marzo, ben visibile da qui.
Scendendo verso il rifugio Barbustel, molto ben conservato ed ancora utilizzato durante l'estate, iniziamo a scorgere il Lago Bianco (m. 2.153), molto vasto e panoramico sui colossi valdostani.
Nella parte opposta è localizzato il Lago Nero (m. 2.166), ancora in ombra. 
Il clima è molto freddo, ci sono molte piante di rododendro "ibernate" e numerosi cristalli di ghiccio, segno che ormai l'inverno è arrivato, specie a queste altitudini.
Continuando la salita la vista sulla zona dei laghi si allarga, sembrano perle bluastre incastonate tra le rocce.
Ad un tratto, dopo un'ultimo strappo in salita, si apre davanti a noi il Gran Lago (m. 2.485), lo specchio d’acqua naturale più esteso della Valle d’Aosta, già ghiacciato e circondato in parte dalla neve. Spettacolare! Con colori molto intensi, anche se ora il cielo è velato da numerose nubi.
In poco tempo anche l'ultima parvenza di sole ci lascia ed improvvisamente il clima si fa gelido, mangiamo tra la neve ad una temperatura polare, molto velocemente, e riscendiamo subito il sentiero.
Il cielo si è chiuso, è nuvoloso, anche le montagne in lontananza sono più poco visibili, inizia anche a diventare un po' buio, siamo in inverno e le giornate sono corte.
E' stata un'escursione molto bella, lunga e non molto impegnativa, vedendo ambienti e colori unici nel loro genere. 

Continuando la salita si attraversa una grossa pietraia. Qui il "sentiero", se così si può chiamare, si fa difficile, bisogna tenere gli occhi molto aperti cercando di individuare gli "omini" in modo da seguire la giusta direzione, ma tra tante pietre non è cosa semplice... Si salta così da una roccia ad un pietrone, come se fossimo stambecchi. 
Ad una certa quota la vista inizia a spaziare, purtroppo già si vedono in lontananza alcune nuvole.
Guardando con più attenzione notiamo che si tratta del Cervino e del Monte Rosa, anche se l'immagine non è molto nitida a causa della grande foschia estiva.
Arrivati sul colletto, credendo di essere quasi in vetta, notiamo invece che si apre ancora un altro ripido canalone, al culmine del quale c'è la croce.
"Arrampichiamo" ancora parecchio, sempre tra le rocce, la stanchezza inizia a farsi sentire... 
Ma dura molto poco, nel giro di un paio di minuti siamo circondati dalla nebbia, a stento si riesce con la macchina fotografica a mettere a fuoco la croce. 


Ce l'abbiamo fatta, siamo davanti alla Chiesa!! 
La giornata è di quelle DOC, cielo limpido e terso.

Ancora pochi sforzi e poi si è alla meta... si intravede già il valico... 



Ci avviamo verso uno dei laghetti visti in lontananza che... anche da vicino non delude! 

E naturalmente... non possono mancare le Stelle alpine!
Ad un tratto si apre davanti a noi una splendida vallata, pianeggiante, del tutto inaspettata e bellissima! Sembra un'immagine da favola, una bella baita, circondata da prati in fiore, le mucche, il ruscello. Un sogno!!
L'ultimo tratto è proprio duro, ma alla fine vediamo appena sotto di noi la conca dell'ex lago, del quale oggi resta solo più un rigagnolo d'acqua e il terreno molto umido.
Il sentiero scende all'interno, tra l'erba e i moltissimi bianchi batuffoli degli Eriofori, tipici fiori delle zone paludose d'alta quota.


Riprendiamo la strada del ritorno, non prima di aver salutato una simpatica ranocchietta che ci ha tenuto compagnia durante la nostra permanenza nel suo territorio.