quota partenza: 1.074 mt
dislivello totale: 1.341 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valchiusella - Traversella - Fondo
Oggi decidiamo di percorrere il sentiero del GTA che da Fondo conduce alla Bocchetta delle Oche, valico verso Piambrato e la Valle Soana.
Ci dirigiamo verso Tallorno e poi verso l'Alpe Pasquere, costeggiando il torrente Chiusella, nel suo vallone.Ci sono vasti pianori erbosi con tantissime piante di mirtilli.
Raggiunta l'Alpe Nova termina un po' il percorso "facile" e si inizia a salire, su di un comodo sentiero.
Raggiunta l'Alpe Nova termina un po' il percorso "facile" e si inizia a salire, su di un comodo sentiero. Si oltrepassano altri alpeggi, ben conservati, fino a raggiungere alcune baite, ancora abitate in estate, proprio sotto al Monte Marzo.
Finalmente, l'Alpe Oche inferiori.
La Bocchetta però... è ancora lontana!
La Bocchetta però... è ancora lontana!Intanto iniziano ad arrivare le tipiche nuvole ed anche un po' di nebbiolina, siamo alle solite... speriamo almeno non piova!
Passato il primo altipiano ne raggiungiamo un altro, senza baite, ma con tantissimi fiori, veramente molto molto bello e colorato!
Continuando a salire, raggiungiamo infine la terza balza, quella dell'Alpe Oche Superiori.
Non manca più molto, ancora una ripidissima ed ultima salita...
Continuando a salire, raggiungiamo infine la terza balza, quella dell'Alpe Oche Superiori.
Non manca più molto, ancora una ripidissima ed ultima salita... Siamo quasi totalmente circondati dalla nebbia, si vede pochissimo, ma, arrivati al colle, grazie ad una folata di vento, riusciamo ad avere un piccolo spiraglio di vista sull'altro versante.
L'idillio dura poco, così ritorniamo sui nostri passi e scendiamo alle baite per pranzare.
L'idillio dura poco, così ritorniamo sui nostri passi e scendiamo alle baite per pranzare. Ad un tratto ci viene in mente che proprio in quella zona dovrebbe nascere il Chiusella, così ne iniziamo la ricerca.
Non conoscendo metodi scientifici per l'identificazione di una sorgente, abbiamo risalito con esattezza il rigagnolo fino ad arrivare in un punto in cui l'acqua usciva da una roccia come da una fontana... magari non è quella effettiva, ma... come si dice, l'importante è esserne convinti!


Il sentiero è abbastanza ripido e tutt'intorno ci sono principalmente rocce ed arbusti, poi tutto ad un tratto si apre una zona abbastanza pianeggiante, in direzione dell'Alpe Candele, molto verde, piena di fiori.
Continuando ancora a salire si raggiunge poi un piccolo colletto dal quale si iniziano a vedere due laghetti, molto carini, ed erroneamente pensiamo che i Laghi della Buffa siano solo quelli.
Scendiamo per avvicinarci al primo lago, raggiungiamo anche il secondo, più piccolo, poi volgendo leggermente lo sguardo a sinistra, notiamo che, dietro ad una roccia, se ne apre un'altro, ancora più bello dei precedenti e notevolmente più grande. 
Lasciando la conca dei laghi sotto di noi saliamo lungo un sentiero quasi inesistente, sprofondando un po' nella neve, ancora fresca.
Arrivati alla Bocchetta dei Burè, circa 2.300 mt, notiamo di esserci alzati parecchio, dopo pochi passi ci troviamo subito davanti al famoso Lago Liamau. Rimaniamo senza fiato. E' bellissimo!
C'è ancora molta neve e la sua superficie è quasi completamente ancora ricoperta da uno strato di ghiaccio che crea un particolare riflesso azzurro.
Facciamo un giro tutt'intorno, poi decidiamo di salire ancora fino ad un'altra bocchetta. Dall'alto si nota maggiormente quanto vasto sia questo lago alpino.
Cerchiamo quindi di passare nell'altro vallone, quella del Rio Balme, raggiungendo i posti in cui ci eravamo fermati la settimana prima a causa del maltempo.
Da questo punto in poi la situazione si fa più difficile, in quanto il percorso non è più segnato e non si sa dove passare, arrivati ad un certo punto ci troviamo nei paraggi del torrente, quindi cerchiamo prima di avvicinarlo e poi di attraversarlo.
Il Lago Sucal è sempre bellissimo, oggi possiamo vederlo nella sua totalità, senza che la nebbia ne limiti i particolari.
Continuando a scendere ritroviamo anche il Lago Creus, che visto dall'alto, con piena visibilità, sembra incastrato nel manto erboso, attraversato dal piccolo fiume, che scende poi tra le rocce, verso la Bora ed Talorn.
Questa è stata una passeggiata molto lunga ed impegnativa, ma particolarmente avvincente.
La giornata inizia con uno splendido cielo blu. Lasciata l'auto a Fondo raggiungiamo la frazione di Tallorno passando per il vecchio sentiero, sempre molto suggestivo e tipico.
Raggiunto l'abitato si prende un sentierino sulla sinistra, purtroppo poco segnato, non facile da trovare, e si inizia a salire, dapprima nel bosco poi su pendii erbosi e fioriti. Davanti a noi solamente la montagna, sicuramente da oltrepassare per raggiungere la nostra meta.
Salendo per il sentiero notiamo in lontananza l'avvicinarsi di alcuni nuvoloni, speriamo non portino la pioggia... peccato era così bello il tempo al mattino presto... ma d'altronde in montagna è così, specie in Valchiusella!
Lasciandoci il laghetto a destra iniziamo a salire sulla sinistra, tra rocce, un po' di neve e parecchie nuvole basse che creano uno strano effetto nebbia.
Ad un tratto arriviamo all'altro laghetto, il Sucal. E' un piccolo gioiellino, peccato davvero per questa nebbia, che lo sottovaluta notevolmente.
Continuiamo ancora un po' costeggiando il Rio delle Balme, ma la nebbia aumenta e decidiamo di fermarci anche perchè la neve è ancora molta, si sprofonda e non si riesce a trovare il giusto passaggio.