10 luglio 2004

Laghi della Buffa (2.176 mt) - Lago Liamau (2.336 mt)

quota partenza: 1.074 mt
dislivello totale: 1.262 mt
Italia - Piemonte - Torino
Valchiusella - Traversella - Fondo
Il giro che vogliamo fare non è dei più semplici perché è molto lungo, speriamo che anche il tempo ci accompagni, al mattino molto presto è bello.
Lasciata l'auto a Fondo, passando per Tallorno, proseguiamo subito verso l'Alpe Pasquere, dopo iniziamo a salire sul versante sinistro, nel vallone solcato dal Rio Spartore.
Ci sono molti alpeggi, alcuni ancora utilizzati, tutti in pietra, bellissimi.Il sentiero è abbastanza ripido e tutt'intorno ci sono principalmente rocce ed arbusti, poi tutto ad un tratto si apre una zona abbastanza pianeggiante, in direzione dell'Alpe Candele, molto verde, piena di fiori.Continuando ancora a salire si raggiunge poi un piccolo colletto dal quale si iniziano a vedere due laghetti, molto carini, ed erroneamente pensiamo che i Laghi della Buffa siano solo quelli.Scendiamo per avvicinarci al primo lago, raggiungiamo anche il secondo, più piccolo, poi volgendo leggermente lo sguardo a sinistra, notiamo che, dietro ad una roccia, se ne apre un'altro, ancora più bello dei precedenti e notevolmente più grande.
Le montagne del versante opposto si affacciano nel lago gelido, ancora circondato da parecchia neve. Molto suggestivo.Lasciando la conca dei laghi sotto di noi saliamo lungo un sentiero quasi inesistente, sprofondando un po' nella neve, ancora fresca.
La vista ora è splendida, si vedono gli specchi d'acqua da un'altra angolazione, nel loro insieme. Arrivati alla Bocchetta dei Burè, circa 2.300 mt, notiamo di esserci alzati parecchio, dopo pochi passi ci troviamo subito davanti al famoso Lago Liamau. Rimaniamo senza fiato. E' bellissimo!C'è ancora molta neve e la sua superficie è quasi completamente ancora ricoperta da uno strato di ghiaccio che crea un particolare riflesso azzurro.Facciamo un giro tutt'intorno, poi decidiamo di salire ancora fino ad un'altra bocchetta. Dall'alto si nota maggiormente quanto vasto sia questo lago alpino.Cerchiamo quindi di passare nell'altro vallone, quella del Rio Balme, raggiungendo i posti in cui ci eravamo fermati la settimana prima a causa del maltempo.
Già si vede in lontananza il Lago Sucal. Da questo punto in poi la situazione si fa più difficile, in quanto il percorso non è più segnato e non si sa dove passare, arrivati ad un certo punto ci troviamo nei paraggi del torrente, quindi cerchiamo prima di avvicinarlo e poi di attraversarlo.
Dopo alcuni momenti un po' impegnativi... riusciamo a raggiungere il sentiero che avevamo interrotto la volta scorsa, ripercorrendolo nella direzione opposta.
In pochi giorni la neve si è sciolta quasi completamente.Il Lago Sucal è sempre bellissimo, oggi possiamo vederlo nella sua totalità, senza che la nebbia ne limiti i particolari.Continuando a scendere ritroviamo anche il Lago Creus, che visto dall'alto, con piena visibilità, sembra incastrato nel manto erboso, attraversato dal piccolo fiume, che scende poi tra le rocce, verso la Bora ed Talorn.
Raggiunto poi il laghetto, dopo una breve sosta, riprendiamo la strada del ritorno, senza nessun problema, dato che il percorso non ci è nuovo.Questa è stata una passeggiata molto lunga ed impegnativa, ma particolarmente avvincente.
In una giornata sola abbiamo visto moltissimi laghi, paesaggi e ambienti completamente differenti tra di loro. Situazioni e scenari difficilmente immaginabili dal fondovalle.

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